Cannabis e Anziani

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Cannabis Terapeutica
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Può la cannabis essere un potente alleato per gli anziani? Negli Stati Uniti sempre più persone con un’età superiore ai 65 anni inizia un trattamento a base di cannabinoidi per trattare le proprie patologie.

Secondo gli analisti la popolazione degli over 65 rappresenta il gruppo demografico con il più alto tasso di crescita nell’utilizzo della cannabis terapeutica. Un sondaggio svolto su 47mila persone – con un età superiore ai 50 anni –  ha evidenziato che l’uso dimarijuana, nella fascia d’età di riferimento, è aumentato negli ultimi anni del 250%.

Il motivo è presto detto. Nei paesi dove la cannabis è diventata legale per scopi terapeutici, sempre più pazienti scelgono di trattare le proprie patologie con questa pianta, e gli anziani non fanno di certo eccezione: grazie alla diminuzione dei preconcetti dovuti ad anni di proibizionismo, la consapevolezza delle persone sulle qualità della marijuana cresce ed il riflesso di questa situazione porta ad una netta diminuzione dei farmaci tradizionali in favore della cannabis.

Uno studio del 2018 condotto su alcuni soggetti anziani ha rivelato che il 93,7 per cento dei pazienti ha percepito un miglioramento dei sintomi ( come ad esempio il dolore cronico) dopo aver assunto marijuana per sei mesi. Ma c’è dell’altro: il 18 per cento dei pazienti dello studio ha drasticamente ridotto ( e in alcuni casi addirittura interrotto) il consumo di oppiacei grazie alla cannabis.

Il dramma dell’abuso di oppiacei negli Stati Uniti ( ma non solo) è una triste vicenda ormai nota al sistema sanitario statunitense, e gli anziani sono la fascia più toccata da questa pesante piaga sociale. Basti solo pensare che nel 2013 il 55% delle prescrizioni di Oppiacei sono state destinate agli anziani, che negli Stati Uniti rappresentano il 13% della popolazione, un dato allarmante.

Oggi fortunatamente esiste un potente alleato nella lotta all’abuso di oppiacei: la CANNABIS. Dunque se anche tu vuoi parlare delle incredibile doti di questa pianta con i tuoi nonni dai un’occhiata alla lista dei dieci motivi principali per cui gli anziani di mezzo mondo stanno utilizzando la cannabis terapeutica.

 

#1 IL DOLORE CRONICO

Dalla fibromialgia all’ artrite, il dolore cronico debilita molti anziani. Ma la marijuana sta portando ad un rivoluzionario cambio di paradigma. La cannabis è in grado infatti di aiutare a trattare il dolore neuropatico e il  dolore causato da artrite e infiammazione, questo grazie  al sistema endocannabinoide presente nel nostro organismo. Quando la cannabis viene ingerita, i suoi composti – tra cui il THC e il CBD – inibiscono le molecole che causano infiammazione nel corpo e interagiscono con altri sistemi antidolorifici naturali, come il sistema endogeno oppioide, anch’esso presente nel nostro corpo.

 

#2 GLAUCOMA

Il glaucoma è la principale causa di cecità nelle persone sopra i 60 anni. Il glaucoma è una condizione che aumenta la pressione nell’occhio, causata da un accumulo di fluido, che porta al danneggiamento dei nervi. Per combattere questa patologia, i pazienti hanno bisogno di alleviare questa pressione mediante l’applicazione di particolari gocce oculari. Le gocce da applicare possono essere particolarmente costose e devono essere utilizzate più volte nell’arco della giornata. Anche in questo caso gli anziani possono affidarsi alle proprietà terapeutiche della marijuana,essa infatti è ingrado di alleviare naturalmente la pressione oculare e i suoi effetti possono durare diverse ore. Una delle tecniche migliori per assumere cannabis con lo scopo di alleviare la pressione oculare è quella del vaping, ovvero l’assumere marijuana mediante la vaporizzazione, questo grazie ai vaporizzatori personali che ormai possono essere trovati in commercio praticamente ovunque.

 

#3 ALZHEIMER

la cannabis ha dimostrato un potenziale incredibile sia per quanto riguarda il trattamento che la prevenzione dell’ Alzheimer e della demenza. Gli studi hanno dimostrato che l’assunzione di micro-dosi di THC hanno la capacità di rallentare – e persino invertire – la produzione delle proteine beta amiliode nel cervello. Queste proteine sono altamente tossiche e formano nel cervello delle placche che sono responsabili della difficoltà nell’accedere alle informazioni. Anche in questo caoi è proprio la cannabis a venire in aiuto agli anziani:  il THC interagisce con gli endocannabinoidi naturali del cervello per prevenire la morte cellulare.

 

#4 PARKINSON

Il morbo di Parkinson è un disturbo degenerativo che provoca la morte delle cellule cerebrali responsabili della produzione di dopamina. Poichè la dopamina aiuta il corpo a controllare i muscoli e dunque a far si che esso riesca a muoversi senza intoppi, il Parkinson causa tremori incontrollabili e spasmi muscolari. La carenza di dopamina è di solito causa di sintomi come:

  •  Perdita di equilibrio
  • Rigidità muscolare
  • Problemi del sonno
  • Perdita di funzioni cognitive
  • Perdita di memoria e demenza

La causa della morte delle cellule responsabili della produzione di dopamina è ancora oggi sconosciuta e questo fa si che non esistano trattamenti efficaci per la cura del Parkinson, ma solo farmaci che ne aiutano a mitigare i sintomi. Tuttavia, uno studio condotto in Israele sugli effetti della cannabis sui sintomi del Parkinson, dimostra come tremori e rigidità muscolare siano diminuiti significamente dopo che i pazienti hanno iniziato ad assumere marijuana.

 

#5 CANCRO

Tornando indietro nel tempo scopriamo che una delle principali ragioni per cui la marijuana terapeutica è diventata legale in California negli anni 90 è la sua naturale capacità di aiutare i pazienti oncologici. Inizialmente la cannabis è risultata utile al trattamento degli effetti collaterale causati dalla chemioterapia, tra cui il dolore e la nausea.

Ulteriori ricerche nel campo dell’applicazione della cannabis nella lotta contro il cancro hanno dimostrato che essa  in grado di uccidere le cellule tumorali. Successivamente è stato verificato che la marijuana è in grado di rallentare la proliferazione di diversi tipi di cancro come ad esempio il tumore al seno, alla prostata e ai polmoni. Inoltre, i ricercatori della Vanderbilt University School of Medicine hanno scoperto che  la cannabis è in grado di prevenire la “metastasi”, ovvero la diffusione delle cellule tumorali in tessuti sani.

 

#6 APPETITO

La perdita di appetito nei soggetti anziani è una condizione abbastanza comune tanto che – secondo uno studio del 2014 – questi soggetti rappresentano il 78% dei decessiper anoressia. Ne viene da se che anche in questo caso la cannabis può divenire un potente alleato per i nostri nonni: come tutti sappiamo la marijuana è in grado di stimolare l’appetito e dunque riportare il soggetto anziano ad una corretta alimentazione.

 

#7 SONNO

Con l’avanzare dell’età si percepisce chiaramente che il nostro organismo riposa meno di quando eravamo giovani. Proprio per questo motivo gli anziani hanno una tendenza a soffrire di insonna. Tuttavia il sonno è fondamentale per vivere una vita sana e per riprendersi da malattie e lesioni. Proprio qui la cannabis gioca un ruolo fondamentale per gli anziani. Alcune varietà di marijuana infatti – come i ceppi a predominanza indica – sono note per la loro capacità di rilassare il corpo e indurre sonnolenza. Anche l’olio di CBD possiede questo tipo di caratteristica e potrebbe risultare la soluzione migliore per il trattamento dell’insonnia nei soggetti anziani.

 

#8 MORBO DI CROHN

Il morbo di Crohn è una patologia che causa dolore addominale, diarrea sanguinosa e conseguente perdita di peso. Rappresenta una condizione molto difficile con cui convivere e ad oggi non ha una cura. Anche qui la cannabis può risultare un grande sollievo per chi soffre di questa malattia. Oltre alla sua capacità di apportare sollievo nelle persone afette da morbo di Crohn, la cannabis sembra – secondo alcuni studi preliminari – in grado di portare la malattia in uno stato di remissione. Questo perchè il morbo di Crohn è rappresentato da un infiammazione di un tratto gastrointestinale e la marijuana ha elevate capacità antinfiammatorie.

 

#9 DEPRESSIONE

La depressione è una condizione molto diffusa nei paesi occidentali, sopratutto negli anziani. Basti pensare che nei soli Stati Uniti ci sono circa 7 milioni di americani over 65 che soffrono di questa condizione. Quale cura migliore per l’umore se non la cannabis? La marijuana è nota per migliorare l’umore e diminuire l’ansia, questo è uno dei motivi principali del suo largo utilizzo tra le persone. Se i vostri cari soffrono di depressione cronica la soluzione migliore è consumare cannabis a basso contenuto di THC ed elevato CBD.

 

#10 SCLEROSI MULTIPLA

la sclerosi multipla colpisce più di 2.3 milioni di persone – di ogni fascia d’età  in tutto il mondo. I sintomi della sclerosi multipla includono spasmi muscolari, dolore gastrointestinale e dolore sia muscolare che neurologico. La cannabis può aiutare ad alleviare questi sintomi, migliorando così la qualita della vita di chi è affetto da questa condizione. Inoltre – secondo uno studio condotto nel 2017 – la cannabis è una delle poche sostanze in grado di promuovere la neurogenesi.

 

Questi sono solo alcuni dei tanti utilizzi che si possono fare della marijuana e una dimostrazione di come anche le persone anziane possano giovare delle qualità di questa pianta, che ogni giorno sorprende sempre di più in termini di efficienza e versatilità.


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